SECONDO ITINERARIO

IL QUARTIERE DEL RINASCIMENTO - PIAZZA NAVONA
SAN PIETRO E IL VATICANO
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Il Mose'

MICHELANGELO - Il Mose'

La Basilica Vaticana, alla quale è annesso il Museo Petriano, dove è stato collocato provvisoriamente il celebre monumento funerario di Sisto IV di Antonio Pollaiolo, in attesa di sistemarlo definitivamente nelle Grotte Vaticane, accanto ai mausolei degli altri Papi sepolti nella stessa chiesa, è la sola parte della Città del Vaticano in cui il pubblico può accedere liberarnente. Solo gli Svizzeri, di guardia al Portone di Bronzo e all'Arco delle Campane, nella loro smagliante divisa blu, gialla e rossa, attribuita a Michelangelo, e i gendarmi pontifici, all'ingresso della basilica, ci ricordano che siamo, ormai, nel dominio temporale dei Papi. Il resto del piccolo Stato Pontificio non è, invece, di facile accesso. Anche se saremo ammessi alla presenza del Santo Padre il che, d'altronde, è assai facile  dovremo accontentarci dall'accedere dal Portone di Bronzo, in fondo al porticato destro di Piazza San Pietro che è l'ingresso principale del Vaticano, o dall'ingresso secondario di Sant'Anna dei Palafrenieri, entrambi comunicanti direttamente con gli appartamenti pontifici. Tutto lo Stato della Città del Vaticano lo abbracceremo, però, facilmente dall'alto della cupola di San Pietro, dal corridoio della sagrestia, o dai Musei Vaticani, le cui sale sontuose ora, affacciano su magici giardini, allietati da splendide fontane, ora, su cortili vasti come piazze d'armi, in cui talvolta realmente assistiamo ad esercitazioni militari dei corpi armati del piccolo stato, che è il più piccolo stato del mondo, ma, in proporzione, ha un esercito più numeroso di quello di qualsiasi grande potenza; ora, su vecchie corti silenziose, dalle porte turrite e dalle mura merlate, in cui quasi spira una sinistra aria di mistero, accentuato dalle caratteristiche antiche denominazioni (dei Borgia, della Sentinella, del Maresciallo, dei Pappagalli); ora sul cortile di San Damaso che, in certo qual modo, la corte d'onore della residenza papale, e sopratutto quando è inondato di luce e splendono i tersi cristalli delle sue logge, dà un po' di quella ebbrezza che dà Piazza San Pietro.
Con la Cappella Sistina, la Stanze di Raffaello, I'Appartamento Borgia e la Biblioteca Vaticana, essi occupano la massima parte del Palazzo del Vaticano, o meglio del complesso degli edifizi costituenti il Vaticano, divenuto la residenza abituale dei Papi dopo il loro ritorno a Roma da Avignone, essendo sliventata, ormai, inabitabile l'antica residenza del Laterano. Ma anche quando i Papi risiedevano nel Laterano, v'era accanto alla basilica sorta sulla tomba del Principe degli Apostoli una residenza di una certa importanza, se potette ospitare, nell'anno 800, Carlo Magno, in occasione della sua incoronazione, e, più tardi, Ottone I di Germania. L'insieme delle attuali costruzioni, costituenti un edifizio immenso di 55.000 metri quadrati, con 20 cortili e 1400 camere, naturalmente, non è sorto contemporaneamente, secondo un piano organico prestabilito, perchè, anzi, molti sono stati i Papi che vi hanno fatto aggiunte o modifiche: da Sisto IV, che fece innalzare, nel 1473, l'attuale Cappella Sistina, e da Paolo III, che fece innalzare da Antonio da Sangallo il Giovane la Cappella Paolina e la Sala Regia, a Pio XI, che recentemente ha fatto erigere il nuovo Palazzo della Pinacoteca. Il merito della nuova gigantesca costruzione va attribuita, però, principalmente a Giulio II, forse eccessivamente offuscato dalla gloria del suo successore, Leone X, ma certamente il più grande Papa del Rinascimento, sotto il cui pontificato il Bramante, mentre demoliva la vecchia Basilica Costantiniana per far sorgere la nuova colossale basilica. Ordinata dallo stesso Papa, collegando il Palazzo del Belvedere di Innocenzo VIII a quello contiguo alla basilica, gettò le basi del nuovo colossale edifizio.