SECONDO ITINERARIO

IL QUARTIERE DEL RINASCIMENTO - PIAZZA NAVONA
SAN PIETRO E IL VATICANO
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Oratorio dei Filippini

Oratorio dei Filippini

Costeggiando il Palazzo dei Filippini, giungiamo alla Chiesa di Santa Maria in Vallicella, detta comunemente la Chiesa Nuova, in una piazza irregolare, dove, accanto a una singolare fontana a forma di zuppiera, ha trovato finalmente pace, all'ombra di alcuni alberi malinconici, la statua di Pietro Metastasio nel galante abito settecentesco e parrucca incipriata, il poeta cesareo romano, che ebbe fama di poeta immortale' ma la cui gloria sembra, oggi, velata dalla sottile malinconia di questa piazza.
Accanto alla chiesa, I'Oratorio di San Filippo Neri, dalla caratteristica facciata barocca del Borromini, ove aveva sede la celebre Congregazione dell'Oratorio, famosa in tutto il mondo per le sue laudi spirituali, dalle quali derivò, in seguito, la composizione detta, appunto, Oratorio.
La Chiesa Nuova, che ha nell'abside tre quadri di Rubens, conserva, in una ricchissima cappella, adorna di mosaici, di bronzi e di marmi preziosi, incrostati di madreperla, le spoglie mortali di San Filippo Neri, il grande Santo, che spese tutta la sua vita a lenire gli infermi e ad educare la gioventù.
Nell'edificio annesso, le camere occupate da San Filippo. con mobili e reliquie del Santo e un quadro di Guido Reni.

Continuando per il Corso Vittorio Emanuele, poco dopo, a sinistra, là dove si riteneva che esistesse la Porta Inferi (avanzo di una antica voragine dalla quale esalavano vapori solfurei) la piccola suggestiva Piazza Sforza Cesarini, dal nome del grande palazzo, prospiciente, da un lato, sul Corso Vittorio Emanuele, e dall'altro, sulla Via Banchi Vecchi, la via dei banchieri del Quattrocento, prolungata fino a Piazza Farnese dalla Via di Monserrato, la via dei nobili spagnoli affluiti a Roma al seguito dei due Papi Borgia, che conserva chiese e palazzi sontuosi, dei quali una menzione particolare merita il Palazzo dei Ricci, dalla ricca facciata istoriata, una delle più interessanti di Roma, malauguratamente assai deteriorata.
L'altro lato del Palazzo Ricci è prospiciente sulla Via Giulia, la più importante via di Roma del Cinquecento, oggi una via silenziosa e addormentata, con vecchie case, che vivono di memorie e di ricordi. A sinistra, quasi all'inizio della via, la fontana del Mascherone; poi, subito dopo il cavalcavia del Palazzo Farnese, la Chiesa di Santa Maria delI'Orazione e Morte: poi l'elegante Palazzo Falconieri, ove ha sede l'Accademia d'Ungheria, sormontato da una leggiadra loggia aerea del Borromini; poi la Chiesa dello Spirito Santo, che racchiude le spoglie degli ultimi Borboni, poco discosto dalla piccola Chiesa di Sant'Eligio degli Orefici, disegnata da Raffaello, nella via omonima. e poi, accanto al tetro edificio delle Prigioni, che rievoca tristi figure di bravi e di sbirri, i resti della base di un colossale Palazzo di Giustizia, ordinato da Giulio lI, confusi tra modeste case, sorte sulle possenti strutture della grandiosa costruzione iniziata dal Bramante. Poi l'austero Palazzo Sacchetti, attribuito ad Antonio da Sangallo il Giovane, che ha, in fondo al cortile, una curiosa loggia, un tempo prospiciente sul Tevere, sormontata da mascheroni e da colossali teste di marmo, di fronte alla nobile architettura del Palazzo Salviati, costruito da Nanni di Baccio Bigio sull'altra riva del fiume per ospitare Enrico III di Francia. E in fondo, quasi di fronte alla bella Chiesa dei Fiorentini, disegnata da Jacopo Sansovino, due suggestive case del primo Rinascimento con le piccole finestre infiorate in una delle quali si vuole che abitasse Raffaello.