SECONDO ITINERARIO

IL QUARTIERE DEL RINASCIMENTO - PIAZZA NAVONA
SAN PIETRO E IL VATICANO
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Sant'Ivo alla Sapienza

Sant'Ivo alla Sapienza

La breve Via Agonale ci condurrà a Piazza Sant'Apollinare, dominata dalla torre belvedere sormontata da quattro guglie e da un leone rampante del Palazzo Altemps: severa costruzione del Cinquecento, che racchiude una splendida corte, ornata d'erme e di statue colossali. E dopo aver dato uno sguardo alla medioevale Tor Sanguigna e alle rovine dello Stadio di Domiziano, in fondo alla moderna Via Zanardelli, ci recheremo nella vicina Chiesa di Sant'Agostino, che ha un'interessantissima facciata rinascimentale, costruita anch'essa, come il Palazzo Farnese e il Palazzo della Cancelleria, con blocchi di travertino provenienti dal Colosseo, ma purtroppo, internamente, troppo restaurata verso la metà del secolo XVIll. Ha un celebre affresco di Raffaello, il Profeta Isaia, in cui è manifesta l'influenza di Michelangelo, una affascinante Madonna del Caravaggio, la Madonna dei Pellegrini o di Loreto, un delizioso gruppo di Andrea Sansovino, soffuso di celestiale amore materno, raffigurante Sant'Anna con la Madonna e il Bambino, dei bei monumenti sepolcrali e una mirabile Madonna col Bambino, di Iacopo Sansovino, modellata con grande vigore: La Madonna del Parto, che è una delle statue della Vergine più venerate di Roma.
Uscendo dalla Chiesa di Sant'Agostino, imboccheremo, a sinistra, la Via della Scrofa, così denominata da una fontanina pressoché irriconoscibile, ma ancora esistente nella facciata laterale dell'immenso Palazzo degli Agostiniani, anch'esso restaurato nel 700 da Luigi Vanvitelli; e poco dopo, a destra, San Luigi dei Francesi, la chiesa nazionale dei Francesi, con elegante facciata di Giacomo della Porta, ornata delle statue di Carlo Magno e di San Luigi di Francia, di fiordalisi e della salamandra araldica di Francesco I. Nell'interno, belli affreschi del Domenichino, nella cappella di Santa Cecilia; un monumento innalzato da Pio IX ai Francesi caduti nell'assedio di Roma del 1849, la tomba di Claudio Lorena e altri monumenti funerari. Ma San Luigi dei Francesi racchiude, nella cappella di San Matteo, un tesoro inestimabile: tre meravigliose tele del Caravaggio, raffiguranti scene della vita del Santo, in cui la personalità del Maestro si afferma solennemente con insuperabili e insuperati effetti di luce. Nella stessa cappella, un modesto affresco del Cavalier d'Arpino, emulo del Caravaggio, che con le sue critiche mordaci aveva tentato d'offuscare la gloria del suo rivale, provocando lo sdegno e il risentimento dell'artista spadaccino. La fama di grandi oratori francesi e una musica deliziosa attirano in questa chiesa, tutti gli anni, in prossimità della Pasqua e soprattutto la notte di Natale, un pubblico internazionale dei più fini e dei più eleganti.
Accanto a San Luigi dei Francesi, su una lieve eminenza, sovrastante un obelisco egiziano non ancora dissepolto, il Palazzo Giustiniani, Ia triste dimora assegnata al Capo provvisorio della nuova Repubblica Italiana, e il Palazzo Madama, il cui ingresso principale è sul nuovo Corso del Rinascimento: sfarzosa residenza dei Medici a Roma, denominato Palazzo Madama da Margherita d'Austria, figlia naturale di Carlo V. andata sposa, in prime nozze ad Alessandro dei Medici e poi ad Ottavio Farnese. Dopo il 1870 divenne sede del Senato del Regno. L'aula delle sedute, nobilissima, ha un seguito di belle sale, alcune delle quali conservano bellissimi soffitti dorati con le insegne e le armi dei Medici. Particolarmente interessante la sala affrescata dal Maccari, in cui rivivono personaggi e episodi del Senato Romano.
Poco discosto, I'antica Sapienza, oggi silenzioso Archivio di Stato, ma fino a pochi anni fa, Studium Urbis, Università degli Studi, che risuonò di canti goliardici e ascoltò il fremito della giovinezza italiana alla vigilia della prima guerra mondiale. L'edificio fu disegnato da Mi-chelangelo; ma il grande cortile a portici è di Giacomo della Porta, mentre la cappella di Sant'Ivo, a pianta esagonale, in fondo al cortile, con la singolare cupola, ispirata all'ape araldica dei Barberini e terminante con un lanternino a spirale dominato da una corona principesca, è una delle più originali concezioni del Borromini.
Di fronte alla Sapienza, dall'altro lato del Corso del Rinascimento, il nuovo prospetto della Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli, che contrappone alla severa architettura michelangiolesca la festevole grazia della sua aerea loggia moderna.