COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 1997





COMUNICATO STAMPA


"La stilista costumista Rosalba C. Stamatopoulos (ZOE) presenterà la sua collezione estate '97 ispirata al futurismo nel corso della serata inaugurale di Creativity che si terrà, a partire dalle ore 21.00, il giorno 25 febbraio, presso lo "SPAZIO FLAMINIO" in Via Flaminia, 80 (Piazza del Popolo).

La serata si aprirà con la messa in scena del "Dialogo della Morte e della Moda" di Giacomo Leopardi dalle "Operette Morali" con Patrizia Bettini e Alessandra Vanzi. Costumi e scene di Rosalba Ciuffetti Stamatopoulos (ZOE).

La madrina della serata, l'attrice Maria Rosaria Omaggio, leggerà una lirica futurista.

PERCHE' MODA E FUTURISMO

Il futurismo nasce come reazione al romanticismo di maniera e alla decadenza. Polemicamente si dichiaro' contro il museo, e adoro' "il movimento", la macchina e la velocità. Affermando la dinamicità della vita, si battè per l'arte in movimento che defini' espressione di vita. La poesia ideale - diceva Marinetti - dovrebbe essere un susseguirsi ininterrotto di secondi termini, di analogie, non legati insieme da alcuna logica, un succedersi d'immagini allegoriche, come avviene nei processi psichici.
A prescindere dalla coloritura politica che prese in seguito, il Futurismo fu comunque una scuola di polemica per il rinnovamento. Oggi, in un momento di crisi esistenziale ed estetica la riscoperta e comprensione del Futurismo puo' essere un porre basi che possono risultare essere un incentivo "critico" al rinnovamento al lassismo e alle tendenze baroccheggianti che strizzano l'occhio al "cattivo gusto dominante". Nel vestito neo-futurista, con evidente riflesso al costume teatrale, modifica ogni componente a segno autorappresentativo che, presi nel loro insieme, costruiscono una provocatoria presenza del nuovo per una vita quotidiana che spinga verso l'emotivita' immaginativa.

Contrariamente a quanto si possa pensare, dare spazio a plastica e materiali sintetici nell'abbigliamento non e' andare verso il futuro, ma la sua negazione. L'indistruttibilita' di un tessuto non significa eternita' del capo d'abbigliamento e, tanto meno, del suo messaggio estetico.. E' dalla rivalutazione delle fibre naturali e dall'uso di cio' che e' vitale che puo' svilupparsi un qualcosa che vivra' nel tempo per il periodo che gli spetta geneticamente e che medi messaggi, anche nel ricordo. Cio' che un abito deve offrire, senza nulla togliere ai valori estetici, e' la sua idonea collocazione nell'ambiente e nei ritmi di vita, annullando ogni componente che risulti essere fuori da ogni logica e totalmente astorica, sia dal punto di vista della indossabilita' che da quello, non meno importante, della sua messa in opera...

Zoe

COLLEZ. DONNA MATTINO E POMERIGGIO - COLLEZ. DONNA SERA - COLLEZ. UOMO



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