NUOVA TANGENZIALE EST E PROGETTO URBIS


La sezione romana di Italia Nostra, di fronte alle manifestazione di protesta suscitate dai progetti per la nuova tangenziale est redatti per il Comune dalle Fs tramite la Società Metropolis (progetti siglati aprile 1995, ma conosciuti per vie traverse solo in queste ultime settimane, mentre sarebbe stato auspicabile e doveroso che fossero garantiti i metodi dell'informazione e della trasparenza più volte declamati) e di fronte ai molti equivoci che permangono sulle soluzioni definitive che saranno varate dall'Amministrazione comunale, non può che ribadire la propria ben nota e ferma posizione nel merito.
Essa si riassume nel pieno appoggio al progetto Urbis, per le sue valenze di infrastruttura integrata per la mobilità (treno-metro-auto), da realizzarsi all'interno e al di sotto del vallo ferroviario tra le stazioni Ostiense e Tiburtina, con il recupero urbano ed ambientale integrale del livello di superficie da destinare alla "ricucitura" dei quartieri attraversati, cioè a verde ed a spazi godibili per la vita associata e di relazione dei cittadini, mentre, sempre nel sottosuolo, si possono recuperare aree per parcheggi, magazzini, servizi.
Italia Nostra ha sempre condiviso in pieno il progetto Urbis, come grande operazione di vero e proprio restauro urbano, e si è fatta promotrice, nel giugno 1994, di una versione aggiornata del progetto, basata soprattutto sull'approfondimento della tematica ferroviaria. In particolare ha prodotto ampia documentazione (illustrata in conferenze stampa e fornita alle Fs e all'Amministrazione comunale) per dimostrare che l'anello di cintura sud-est può essere ristrutturato, con la costruzione di due tunnel ferroviari al di sotto dell'attuale piano ferroviario, in modo da consentire la realizzazione di linee passanti analoghe a quelle delle grandi città europeee, con treni a cadenza di tre minuti nelle ore di punta (quindi veri e propri metrò con in più il vantaggio di un legame con l'interland regionale).
L'azione di Italia Nostra ha contribuito (tramite la formale presentazione di una osservazione al progetto di penetrazione a Roma dell'Alta Velocità, firmata da Antonio Cederna) alla stessa osservazione del Comune di Roma, che si è così impegnato a chiedere alle Fs opere compatibili sia con un sistema di veri passanti ferroviari, sia con la strada di scorrimento veloce in galleria artificiale prevista da Urbis.
Italia Nostra si è battuta (e continuerà a battersi) in merito alla grande tematica della continuità ambientale, funzionale e visiva tra il PArco dell'Appia Antica, le Mura Aureliane e l'Area archeologica centrale ed ha ottenuto che la soluzione Urbis sia stata formalmente recepita e disegnata nel Piano di utilizzazione della Caffarella, con l'indicazione (in consonanza con gli indirizzi della Soprintendenza archeologica) dell'interramento sia della ferrovia, sia del tracciato stradale oggi rappresentato dal viadotto di via Cilicia, costruito a suo tempo con l'escamotage di definirlo "provvisorio" e destinato alla demolizione (vedi in proposito le pagine illuminanti di Italo Insolera sul libro "Archeologia e città", ediz. Laterza).
La sezione romana di Italia Nostra ha tenacemente continuato la sua battaglia di appoggio alla metodologia di integrazione funzionale ed ambientale del progetto Urbis in tutte le sedi istituzionali e in collegamento costante con altre associazioni culturali e ambientaliste e, soprattutto, con i comitati di quartiere che si sono uniti nel coordinamento del Coasor e che hanno animato le più recenti iniziative pubbliche.

Il 24 febbraio prossimo, alle ore 16, presso il cinema Orione, ci sarà l'atteso incontro dell'assessore alle Politiche del territorio Arch. Domenico Cecchini con la popolazione, i comitati di quartiere, le associazioni. Un incontro che, anche se molto tardivo, potrà essere comunque chiarificatore, perché finora la mancanza di trasparenza e il rimpallo di responsabilità tra l'assessore Tocci, le Fs, l'assessore Cecchini e il Sindaco stesso (mentre sembra che ora sarà la Società Roma 2000 a dover riprogettare tutto) non ha certo giovato né alla chiarezza, né alla celerità delle procedure, né alla ricerca di una soluzione ambientalmente compatibile per la nuova tangenziale est.
Italia Nostra sarà attentamente e attivamente presente e indice fin d'ora una conferenza stampa per il giorno mercoledì 28/02/96 alle ore 11,30 per illustrare dettagliatamente le proprie valutazioni sugli esiti concreti che scaturiranno dalla suddetta iniziativa e sugli impegni conseguenti che assumerà nel merito l'Amministrazione comunale.
Resta chiaro che Italia Nostra ha condiviso tutti i criteri ispiratori del progetto Urbis, ma non vuole assolutamente imporre una soluzione progettuale predefinita, che, tra l'altro si è finora impedito che fosse portata allo stesso livello di quelle proposte da Metropolis. E' assolutamente certo, però, che gli studi di fattibilità, l'analisi dei costi e dei benefici, le verifiche di impatto ambientale devono porre tutti i progetti su uno stesso piano di parità, senza rifiuti preconcetti e immotivati.
Ciò vale, ovviamente, per tutte le grandi opere che si profilano per la Capitale


Roma, 21 febbraio 1996