
SPERLONGA
- Vista dell'antica stradetta |
SORGE SOPRA UNA COLLINETTA a pochi metri sul livello del mare, fra
Terracina e Gaeta e a poca distanza dal lago di Fondi.
Prese il nome dalle
grotte naturali (speluncae) della costa, fra le quali è notissima, per il
racconto di Svetonio e di Tacito, quella detta di Tiberio. A Sperlonga (in
praetorio, cui Speluncae nomen est) Tiberio mentre partecipava a un banchetto,
corse un serissimo pericolo di vita, per esser caduti accidentalmente dall'alto
degli enormi macigni, dai quali rimasero schiacciati molti dei convitati e dei
servi. Plinio ricorda il "luogo della spelonca", presso la distrutta
Amicle e il lago Fondano; e Strabone, descrivendo il medesimo sito, aggiunge: "si
aprono qui caverne grandissime e contenenti grandi e ricche abitazioni". In
una d i tali grotte si annuncia la scoperta di un grandioso gruppo statuario
(di Laocoonte?).
La continuità del nome è documentata fin dal
X secolo nel Codex diplomat. Cajetanus, con "territorium vel castrum
Speloncae, Spelonche, Spelunce", i cui abitanti erano chiamati speloncani
ed ora eufemisticamente sperlongani. Si ricorda "S. Petro de Spelunca"
o la "ecclesia S. Petri de Trullo Spelunge" (come S. Pietro di
Scauri), tra le molte chiese sorte nelle città costiere o in vicinanza
delle spiagge in onore del principe degli Apostoli, che era pescatore.
Sperlonga, clrcondata da mura medievali e da massicce porte, ha torri di difesa
(torre Truglia, torre di Capovento), che fanno parte della corona di torri
marittime costruite contro le incursioni dei pirati. La sua storia è, in
gran parte, collegata alle vicende della vicina Fondi, ai cui feudatari le sue
terre appartennero per molto tempo. Perciò vi si rifugiò
l'antipapa Clemente VII nel 1379 fuggendo da Anagni, dopo la rotta dei suoi
partigiani verso Marino. Vi sbarcò il Barbarossa nel 1534 per
l'incursione su Fondi. Essa stessa fu occupata nel 1622 dai turchi, come
scrivono il Parrino e il Troyli.
Sono i suoi due "occhi " il lago
Lungo (lacus Longus nel secolo XII), abbastanza pescoso, che rientra
interamente nel comune dl Sperlonga, e l'altro detto di S. Puoto o S. Potito, da
una chiesa dedicata al Santo, con annesso monastero, che lo possedette con
estesi terreni intorno nello stesso secolo XII, lago però pochissimo
pescoso e diviso a metà con Fondi.